Fontana di Trevi: una delle perle romane. Le tue vacanze a Roma
La fontana di Trevi è la più ampia e famosa fontana di Roma. Chiunque venga a visitare la Città eterna non si sottrae al beneaugurante rito del lancio della moneta, effettuato volgendo le spalle alla fontana. Questo splendido monumento fu voluto da Papa Clemente XII con un duplice scopo, rifornire Roma di acqua potabile e fornirla di un'opera grandiosa.
Fontana di Trevi - Come arrivare
La fontana di Trevi è in pieno centro storico, impensabile arrivarci con il mezzo privato.
Con i mezzi pubblici: dalla stazione Termini si può prendere la Linea A della Metropolitana per due fermate fino alla stazione Barberini Fontana di Trevi e poi proseguire a piedi in via del Tritone fino a via della Stamperia che è una traversa sulla sinistra e questa vi porta su piazza di Trevi, il tragitto a piedi è di poco più di seicento metri. Se non avete voglia di camminare potete invece prendere sempre da Termini l'autobus numero 175 e scendere alla fermata Tritone/Fontana di Trevi riducendo la strada da fare a piedi a circa trecento metri.
Fontana di Trevi - Cenni storici
La storia della fontana di Trevi inizia in un certo senso molti secoli prima della sua costruzione con l'arrivo a Roma delle acque dell'acquedotto vergine, voluto da Agrippa per alimentare le terme nelle vicinanze del Pantheon. Il nome deriva dalla leggenda confermata dallo stesso Agrippa che vuole che il luogo delle sorgenti venne indicato ai soldati da una fanciulla, in latino virgo.
L'acquedotto vergine benché ridotto nella sua portata dai danni provocati dalle invasioni barbariche rimase comunque sempre in funzione. A metà del 1400 viene costruita una fontana con grandi vasconi per volere di Papa Niccolò V, la fontana opera di Giovan Battista Alberti aveva una grande rilevanza pratica per i romani che dopo circa tre secoli in cui avevano usato l'acqua del Tevere tornavano ad avere disponibilità di acqua di sorgente.
La vasca di questa prima fontana era dal lato opposto della piazza rispetto a quella attuale. Papa Urbano VIII comincia a pensare a una trasformazione della piazza e affida il progetto a Gian Lorenzo Bernini, ma l'opera viene bloccata per mancanza di fondi. Toccherà a Papa Clemente XII bandire un concorso per una grande fontana che inglobi l'intera facciata di Palazzo Poli, il bando viene vinto da Niccolò Salvi che progetta di raccontare la storia dell'acqua vergine tramite architettura e scultura.
I lavori iniziati nel 1732 subiranno però di nuovo degli stop e la fontana dopo essere stata inaugurata, ancora non completata, da più di un pontefice, verrà ultimata nel 1762, undici anni dopo la morte del Salvi, sotto la guida di Giuseppe Pannini.
Fontana di Trevi - Descrizione
La fontana di Trevi dal punto di vista architettonico presenta evidenti influenze barocche e berniniane. Al centro è posto un arco sormontato dallo stemma di Clemente XII. Su una base rocciosa posta sotto l'arco centrale si erge la statua di Oceano sopra un carro a conchiglia trainato da due cavalli marini guidati da tritoni.
I cavalli rappresentano il mare agitato e calmo. Ai piedi del gruppo centrale scogli e vegetazione pietrificata che poggiano sul basamento di Palazzo Poli. Ai lati della nicchia centrale due coppie di colonne corinzie racchiudono due statue rappresentanti la Salubrità e la Prosperità, le statue alludono ai benefici portati da un'acqua pura.
I bassorilievi sovrastanti ricordano l'approvazione del progetto dell'acquedotto di Agrippa e la leggenda della vergine che indica la sorgente ai soldati romani. L'elenco di artisti che hanno contribuito alla grandiosa fontana di Trevi è molto lungo, infatti se a Niccolò Salvi si deve l'idea generale le singole parti dell'opera sono state realizzate da molti artisti diversi.
Il gruppo centrale con Oceano si deve a Giovan Battista Maini che ne realizzò un modello in gesso, le statue definitive verranno realizzate solo dopo la sua morte da Pietro Bracci; le rocce e la vegetazione ai piedi del gruppo sono opera degli intagliatori Francesco Pincellotti e Giuseppe Poddi; le statue della Salubrità e della Prosperità sono di Filippo dela Valle; infine i bassorilievi con la storia dell'acqua vergine sono: di Giovanni Battista Grossi, quello con la fanciulla che indica la fonte ai soldati e di Andrea Bergondi quello con Agrippa che ordina la costruzione dell'acquedotto.
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